
Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Stile Juventus’, è intervenuto l’ex bianconero Alessandro Birindelli: “Io non ho nessun mezzo per trarre delle conclusioni e dire chi stia sbagliando o andando nella direzione giusta. Bisogna saper leggere quello che viene detto perché in questi giorni vedo un po’ troppa sufficienza e questo rischia di riportarci in una fase uno che veramente sarebbe devastante. Per quanto riguarda il calcio che è una delle prime aziende in Italia, anche lì deve esserci responsabilità da parte di chi deve decidere e poi responsabilità anche nell’attuare le misure sanitarie. Se ci sarà una ripartenza spero che tutti questi fattori vengano messi in atto per poi poter tornare tra qualche mese alla normalità”.
Sul cosiddetto calcio minore: “Il problema grosso è nelle categorie inferiori, giovanili, dilettanti. A settembre c’è la possibilità che il 70-80% delle società non riparta. L’Empoli forse può farcela perché ha delle basi solide, è una società costruita da tanti anni. Pisa è in una situazione diversa, è una società nuova e si è accollata un debito. Ci sarà sicuramente un rallentamento da parte di tutti, anche i contratti dei calciatori, le spese, il mercato penso che per due anni non ci saranno. Ci sarà un ridimensionamento come era giusto anche che ci fosse”.
Sul 5 maggio: “Io avevo la sensazione che quella giornata si potesse concludere in maniera positiva. Forse era per quello che ci trasmetteva il mister in settimana, è successo l’imponderabile. Nessuno se lo aspettava, ma noi avevamo sensazioni positive. Mi ricordo che gran parte della partita l’ho seguita dalla panchina con il massaggiatore Sergio Giunta che aveva la radiolina, è stato tutto un susseguirsi di emozioni. Forse eravamo meno fenomeni di altre squadre, ma eravamo un gruppo unito ed è anche difficile fare un nome. Avevamo tutti un unico obiettivo che ci ha portati a vincere”.
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