
Massimo Giletti, giornalista e conduttore televisivo di La7, è intervenuto ai microfoni di Radio Bianconera nel corso di ‘Terzo Tempo’. Tra gli argomenti trattati anche la sua possibile candidatura a sindaco di Torino: “Credo che i sindaci nelle società di oggi possono incidere in modo serio, forte, mentre ad esempio quando fai il senatore puoi incidere meno. Gli amministratori locali possono avere un rapporto diverso con la cittadinanza e lottare per cambiare una città. Quando giro nelle città italiane vedo che un semaforo è verde e l’altro rosso, non riescono neanche a mettersi d’accordo per creare un’onda verde. Sarebbe interessante cimentarsi in altri ruoli. Io nella mia vita non escludo mai nulla. Sinceramente oggi faccio altro, ma dico che fare il sindaco è stimolante perché puoi davvero incidere nel cambiamento di una società, non puoi dire di essere lì per caso, ti giri vai a vedere cosa succede nella tua città e lo fai. In Italia c’è molto da fare, ciò che mi preoccupa è la classe dirigente che si è creata. Non è come a casa nostra che se vogliamo spostare un tavolino lo spostiamo, lì è molto più complesso. Ce l’hanno raccontata a slogan, ma la politica non è uno slogan. Ho visto come hanno approvato in due minuti in Calabria la questione vitalizi, quando fa comodo si sveltisce tutto. Poi con le parole sono tutti bravi, fare i fatti è molto complicato. Gestire una città è difficile”.
Sul mercato della Juventus: “Pjanic è uno dei giocatori che hanno maggior qualità, non possiamo dimenticare chi è, ma deve essere in condizione. Oggi abbiamo un centrocampo con giocatori vicini ai 30, quindi bisognerà fare qualcosa per il futuro sul mercato. Ma ci penserei 3-4 volte prima di accantonare Pjanic. La Juve subisce tanti gol non per colpa della difesa, ma del sistema difensivo, quindi anche del centrocampo che è il reparto su cui bisogna investire. Se decidi di dare la benedizione a Bentancur come regista titolare a quel punto Pjanic dovrà trovare un’altra sistemazione perché non può stare in panchina. Ma io ci penserei molto prima di accantonarlo”.