
Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Fuori di Juve’, è intervenuto l’ex presidente della FIGC Carlo Tavecchio: “Il sistema ha necessità di trovare equilibri economici e credo che l’iniziativa sia stata dettata da contingenze e da gravi difficoltà economiche. Le filiere hanno dei percorsi che non possono prevedere soggetti nuovi. E poi c’è il problema che un sistema elitario scombussola quello che sono i principi di sport e diventano discorsi non recuperabili. Ci si è messa subito di mezzo la politica ed è stato impossibile realizzare la cosa. Io sono stato molto sorpreso dalla dichiarazione di Florentino che ha detto che quello era l’unico modo per salvarsi ed è una cosa molto grave. Agnelli? Io credo che la figura di Agnelli come presidente della Juve sia ineludibile. Ha dato molto al calcio italiano e alla Juve, quindi io non mi permetto di dire chi è che dovrebbe fare un passo indietro”.
Tutti salgono sul carro dei vincitori: “Sul carro dei vincitori c’è sempre chi sale, ora è facile sparare sul pianista. Sicuramente questo avvenimento provocherà una revisione nel sistema internazionale e continentale, che ce ne era bisogno. Sanzioni alle italiane? Non credo che sia possibile punire delle intenzioni. Se facciamo fuori queste tre squadre eliminiamo metà dei tifosi italiani. Io ho avuto il piacere di parlare con Ceferin e non mi sembra uno che ha voglia di rivincite o di altro. Una scialuppa di salvataggio l’ha lanciata dicendo che tutti possono sbagliare. Certamente nell’ambito della Lega italiana è dura dire che la Juventus non conta. Serve una riforma dei campionati, non ci possono più essere 100 squadre professionistiche. Poi ci vuole un tetto ai salari, non c’è possibile che ci siano società che spendono 30 milioni per un calciatore o 20 per un allenatore. E anche la UEFA dovrà rivedere il Fair Play Finanziario. Se il sistema non si auto-gestisce si andrà in default. E non credo che siamo molto lontani”.
Possibili ritorsioni verso la Juve da qua a fine campionato? “Lo escludo, i calciatori avranno il rispetto che si merita una squadra come la Juve”.
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